La Lingua di San Fratello
Il Gallo-italico di Sicilia
Il Gallo-italico di Sicilia è oggi una “lingua residua” che si diffuse sull’Isola durante il periodo normanno, introdotta agli albori dell’anno mille. Questo idioma si diffuse stabilmente originariamente in almeno ventiquattro località, di cui quattordici conservano ancora tracce significative o fluenti.
I centri in cui il gallo-italico è tuttora presente sono situati nell’entroterra siciliano. Storicamente formavano una sorta di zona cuscinetto tra le comunità moresco-berbere (mori) della costa orientale e quelle occidentali dell’Isola. Tale lingua rappresenta il risultato di un processo di latinizzazione avviato dopo la conquista dell’isola da parte dei Normanni del Gran Conte Ruggero e dei suoi fedelissimi compagni di crociata Marchesi del Monferrato.
Storia e diffusione
Processo di latinizzazione: Attraverso una politica di immigrazione e concessione di terre, i Normanni miravano a consolidare l’elemento latino dell’isola, minoritario rispetto alle popolazioni greche, ebraiche, moresche del nord Africa e aree berbere.
Ripopolamento: Il matrimonio di Ruggero con Adelaide del Vasto, giovane aleramica, segnò l’inizio del ripopolamento di San Fratello e delle zone circostanti con coloni provenienti dal Piemonte, dalla Liguria savonese e dal suo confine lombardo emiliano.
Durata del fenomeno: Il processo di immigrazione continuò fino al XIII secolo.
Caratteristiche linguistiche
Il gallo-italico di Sicilia appartiene alla famiglia delle lingue gallo-italiche, il cui substrato deriva dalle lingue celtiche della Gallia Cisalpina. Questo idioma presenta caratteristiche fonetiche e lessicali settentrionali, uniche nell’Isola.
Centri con parlata gallo-italica
Provincia di Enna: Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Aidone.
Provincia di Messina: San Fratello, Acquedolci, San Piero Patti, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina, Montalbano Elicona.
Provincia di Catania: Randazzo.
Provincia di Siracusa: Ferla, Buccheri, Cassaro.
San Fratello: un caso unico
San Fratello, San Frareau in gallo-italico, è situato sui Monti Nebrodi e rappresenta un esempio straordinario di enclave linguistica e culturale. Rifondato nel 1087, il paese è stato ripopolato da coloni piemontesi, liguri e lombardo-emiliani di lingua gallo-italica, che introdussero gli equini e talune tradizioni che ancora oggi caratterizzano la comunità.
Lingua e cultura: La parlata locale è una varietà del gallo-italico, spesso erroneamente definita “dialetto”, ma che in realtà rappresenta un vero e proprio idioma.
Tradizioni: San Fratello è noto per le sue celebrazioni religiose e folkloristiche, come la Festa dei Giudei durante la Settimana Santa.
Cavallo Sanfratellano: Emblema culturale e identitario, questa Razza equina è allevata allo stato brado e semi brado sul territorio da secoli.
Sintesi degli elementi principali
Origini: Fondazione nel 1087 da coloni al seguito di Adelaide del Vasto.
Lingua: Varietà del gallo-italico, fluente e ben conservata.
Tradizioni equestri: Celebre per il cavallo Sanfratellano e il Palio degli Aleramici.
Territorio: Situato nel Parco dei Nebrodi in posizione panoramica sulla costa nord dell’Isola, offre un paesaggio collinare e montano unico, ricco di biodiversità.
Conclusione
San Fratello è un esempio di come storia, cultura e natura possano fondersi per creare un’identità comunitaria unica e orgogliosa. Preservare la lingua gallo-italica e le tradizioni
allevatoriali ed equestri del luogo significa tutelare un patrimonio di inestimabile valore storico, culturale ed economico.